Voi non lo sapete, perché se lo sapeste non saremmo qui a spiegarvelo, non sarei qui a spiegarvelo.  Voi non lo sapete cosa vuol dire vivere due mesi praticamente in apnea, senza ossigeno. Non lo sapete perché non amate il teatro come noi, come me. Scrivere mi viene difficilissimo, perché mettere nero su bianco queste parole fa male. Fino al 23 febbraio la mia scuola di teatro, il mio insegnante, il mio gruppo e quel palcoscenico erano il mio porto sicuro, il mio posto felice. Mi è stato tolto così, rapidamente, senza troppe spiegazioni. “Siete troppo vicini, c’è poco spazio qui”.

Queste parole mi hanno tolto ciò che ho di più caro e ciò che mi aiuta sempre, nella vita di tutti i giorni, perché quella che per voi è una semplice lezione settimanale di teatro per me è linfa vitale. Vorrei urlare, ma non ho fiato, mi è stato tolto e poi tanto non ascoltereste. Ho cancellato e riscritto mille volte tante frasi, tante parole per cercare di arrivare ai vostri cuori come il teatro è arrivato al mio. Mi scorre nelle vene e non ne posso fare a meno, non voglio farne a meno.  Ma sono obbligata a farne a meno, ci sto provando, ci stiamo provando. La rabbia maggiore viene dal non sapere quando potremo tornare a vivere, a respirare come persone normali.

Noi non sappiamo quando potremo tornare ad emozionare ed emozionarci sul palcoscenico, non sappiamo quando potremo di nuovo sbattere la testa contro il muro perché non ricordiamo una battuta ma siamo in prova generale e il copione non lo possiamo controllare, non sappiamo quando potremo tornare ad abbracciarci a fine spettacolo, non sappiamo quando potremo tornare a fare lezione in quella scuola, in quella sala che ormai ci conosce ed è diventata una seconda casa.

Non sappiamo niente, e vogliamo sapere, questa situazione ci logora dall’interno perché non possiamo fare nulla di tutto questo, nulla di tutto ciò che amiamo fare e che ci fa andare avanti. Ma voi non lo sapete e quasi mi infastidisce essere qui a provare a spiegarvelo quando voi non vi siete nemmeno degnati di chiedere, di sapere, di informarvi su tutto ciò.

Un giorno una persona che per me è stata ed è tutt’ora fondamentale nel mio percorso teatrale e non, mentre spiegava cosa fosse per lui il teatro disse “può sembrare da psicopatico ma in scena rende, fatevi le vostre allucinazioni… invidiano il vostro modo di vedere le cose, voi lasciatevi invidiare”; Mai frase mi colpì di più.  Ecco è tutto rinchiuso qui, noi facciamo teatro per voi, ma soprattutto lo facciamo per noi.

Quando mettiamo i piedi su un palcoscenico potete vedere l’emozione nei nostri occhi, riconosciamo l’odore del teatro, probabilmente glielo abbiamo dato noi, ma cosa ne sapete voi. È sempre una grande emozione, sempre diversa ma sempre bellissima salire lì sopra.

Voglio tornare ad avere mal di pancia dovuto all’ansia pre-spettacolo,  voglio tornare ad urlare “merda, merda, merda”, stringendo le mani dei miei compagni, perché poi passa tutto e si va in scena! Lì per quell’ora e mezza di spettacolo si annulla tutto, si annulla tutto quello che tutti i giorni ci circonda e per un po’ esistiamo solo noi e il nostro amato teatro… torniamo con la testa sulla terra con i vostri applausi, quando finalmente si accendono le luci di sala e ci rendiamo conto che forse qualcosa di buono lo abbiamo davvero fatto, siamo arrivati a voi, ai vostri cuori e lì, l’emozione, la vediamo noi ma nei vostri di occhi, e questo ci ripaga di tutti gli sforzi, di tutte le rinunce per fare una prova in più, del sonno perso, dei sacrifici… per noi non valgono niente quando alziamo le mani e ci inchiniamo di fronte a chi è stato capace di ascoltarci e capirci, anche se solo per un’ora e mezza.

A noi manca tutto questo, a me manca tutto questo. Voglio ridere ancora, voglio piangere ancora insieme ai miei compagni. Voglio tornare alla mia vita e senza teatro non lo è.  Voglio indietro ciò che è mio.

Voglio il teatro, nella vita, come ossigeno nelle vene e nel cuore. Voglio di nuovo il mio posto felice!

Michela Di Ianni

Allieva Corso teatrale Professione Attore Specializzazione

Membro del Consiglio Direttivo di Teatro della Verità


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