IL METODO

Descrivo il nostro metodo mettendo in evidenza il fatto che, a mio parere, il teatro non si possa insegnare. Si possono studiare tecniche diverse, l’uso della voce, la dizione, la lettura d’intenzione ma il compito principale di un insegnante di teatro è quello di capire e di tirare fuori ciò che ogni allievo ha dentro, farlo uscire e perfezionarlo con la tecnica. Il teatro tira fuori quello che c’è nelle persone, aiuta a mettersi a nudo, a sbloccarsi, a capirsi meglio, a mettersi in gioco, e a qualsiasi età si affronti, è un’esperienza che accresce la cultura e stimola i sensi, è un percorso di crescita continua. Le lezioni dei nostri laboratori insegnano agli allievi, a capire quanto sia importante formare un gruppo di lavoro all’interno del quale la fiducia negli altri sia totale. L’idea che cerchiamo di trasmettere è che in teatro non conta quanti siano i singoli attori o allievi, l’obbiettivo è quello di raggiungere una tale unione da diventare un’unica “persona”, arrivati a questo punto, ogni cosa che il gruppo si ritroverà ad affrontare avrà un risultato sorprendente indipendentemente dal livello di preparazione di ogni elemento singolo. Il percorso che affrontiamo inizia della conoscenza e gestione dello spazio di azione scenica, il lavoro di consapevolezza fisica e la respirazione hanno all’inizio una parte dominante aggiungendo in seguito l’impostazione tecnica dell’uso dei suoni del corpo e della voce, esercizi sulla fiducia negli altri sono alla base dei primi mesi di studio. Si passa quindi a lavorare sul percorso emozionale attraverso il training, la rievocazione di fasi di vita vissuta, e giocando con l’improvvisazione teatrale libera e tematica. Si arriva poi allo studio di quello che può essere un personaggio con caratteristiche fisiche, psicologiche, emotive e caratteriali completamente diverse da quelle dell’interprete. Arrivati al punto in cui il gruppo è in grado di mettere in pratica ciò che ha “scoperto” in fase di laboratorio, s’inizia il percorso di preparazione dello spettacolo di fine anno.

IL MIO TEATRO

Non è facile spiegare dettagliatamente cosa sia il teatro per me, sarebbe più facile trovarcisi dentro e guardarlo da vicino ma se dovessi trovare una definizione per descrivere il mio teatro lo chiamerei il teatro della verità. Lo definisco così perché ciò che cerco di trasmettere ai miei allievi è ciò che io stesso porto in scena come attore, cioè un percorso di studio basato su emozioni e sensazioni che si provano e vivono realmente, che nascono da dentro, si sviluppano sul corpo e si trasformano in parola, l’attore non finge di essere altro, l’attore diventa altro, solo così può raccontare sempre la verità.

Mirko Lanfredini