È una crisi senza precedenti.

Nel nostro ricchissimo vocabolario, non esistono tante altre parole capaci di “passare” così bene il significato di questa frase… quindi prendiamola così: cruda, diretta.

È una crisi senza precedenti. E più lo ripeti, più paradossalmente non riesci a capire fino in fondo il significato.

Sta di fatto che l’orologio della nostra vita all’improvviso si è fermato. Colpa della natura? Colpa del caso?, diranno i più fatalisti. Oppure l’uomo stesso, beh, qualcuno o qualcosa ha fatto sì che ci prendessero con tutte e due le mani le lancette della nostra vita… immobilizzandole in una stretta saldissima .

Ci sentiamo in trappola, come mai prima d’ora.

Una trappola priva di: affetti, contatti, mani, sguardi, parole di confronto, parole di conforto… alzi la mano chi ne avanza qualcuna.

Non ci è stato dato tempo per congedare la nostra normalità

Non ci è stato dato tempo nemmeno per addobbare la nostra casa a tiepida prigione, per attrezzarla con tutto ciò che serve per una lunga permanenza forzata: nel lavoro (per chi ha la fortuna di poter lavorare), nello svago… insomma, dotarla di qualsiasi cosa in nostro potere, al fine di ricrearne all’interno una nuova quotidianità… la più sopportabile.

Non ci è stato dato tempo per avere così tanto tempo, ecco la verità. E ora? Ora che a prescindere dall’essere innocenti o colpevoli siamo stati rinchiusi? Ora che manca la Libertà, nostro diritto fondamentale, che cosa rimane?

Esiste qualcosa che ci renda tanto liberi, da colmare in qualche modo il vuoto che la libertà stessa ha lasciato? Sembra una follia, eppure, si. Fortunatamente sì! Esiste la cultura. E contagia… uh se contagia, appassiona, profuma buono, profuma di libertà.

La cultura è come il corpo di una bellissima donna, in cui c’è un dettaglio che ti rimane impresso, che non riesci a smettere di guardare… di cui inevitabilmente poi finisci per innamorartene…

Ecco… il mio dettaglio si chiama Teatro… e lo paragono alle mani di una donna che con il loro tocco, possono lenire ogni male… anche il più profondo.

E in questo momento più che mai, credo quel tocco, di sicuro… lenirebbe l’anima di moltissimi di noi.

Marco Ballatore

Allievo Corso teatrale Base


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