Il nostro metodo parte da una convinzione: il teatro, in senso stretto, non si può insegnare. Si possono apprendere tecniche diverse – l’uso della voce, la dizione, la lettura d’intenzione – ma il compito principale di un insegnante di teatro è riconoscere ciò che ogni allievo porta dentro di sé e aiutarlo a tirarlo fuori, per poi affinarlo con la tecnica.

Il teatro è uno specchio che rivela ciò che siamo: ci invita a metterci a nudo, a sbloccarci, a conoscerci meglio, a metterci in gioco. A qualsiasi età lo si incontri, diventa un’esperienza che accresce la cultura, stimola i sensi e rappresenta un percorso di crescita continua.

Le lezioni nei nostri laboratori non mirano solo all’apprendimento individuale, ma pongono al centro la creazione di un gruppo solido, in cui la fiducia reciproca sia totale. In teatro non conta il numero dei singoli attori: l’obiettivo è raggiungere un’unione tale da diventare un’unica “persona”. Quando questo accade, ogni sfida che il gruppo affronta porta con sé un risultato sorprendente, indipendentemente dal livello di preparazione dei singoli.

Il percorso inizia con la conoscenza e la gestione dello spazio scenico, il lavoro di consapevolezza fisica e la respirazione. Nei primi mesi hanno un ruolo fondamentale anche gli esercizi di fiducia e i primi approcci all’uso della voce e dei suoni del corpo. Successivamente si lavora sul piano emozionale, attraverso training, rievocazioni di esperienze vissute e giochi di improvvisazione libera e tematica.

Si approda poi allo studio del personaggio, con caratteristiche fisiche, psicologiche ed emotive anche molto lontane da quelle dell’interprete. Quando il gruppo è pronto a mettere in pratica ciò che ha scoperto e maturato, si avvia il percorso di preparazione dello spettacolo di fine anno.